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Arriva il 730: novità, scadenze e rimborsi

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Il modello 2022 è reso disponibile online il 23 maggio dalle Entrate. Corsa contro il tempo per ottenere l’accredito in busta paga a luglio


20 maggio 2022
La dichiarazione dei redditi 2022 si affaccia in ritardo. Il modello 730 precompilato quest’anno sarà infatti disponibile a partire dal 23 maggio: una data slittata in avanti rispetto al solito. In teoria, l’agenzia delle Entrate è chiamata a rendere disponibile il 730 precompilato entro il 30 aprile, ma già l’anno scorso i contribuenti hanno visto comparire la dichiarazione il 10 maggio. Il ritardo non è dunque una novità, ma questa volta è più evidente: lo spostamento del termine per comunicare la cessione dei crediti relativi ai bonus edilizi ha fatto spostare ancora in avanti tutto il calendario fiscale.

Quando va presentato il modello 730?
Il 730 è il modello dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati. Per presentarlo al Fisco c’è tempo fino al 30 settembre 2022. Il primo vantaggio consiste nel fatto che, se il conguaglio della dichiarazione risulta a credito, il contribuente può ottenere il rimborso dell’imposta direttamente in busta paga (già a partire da luglio) o nella rata della pensione (a partire dal mese di agosto o settembre). Perciò i contribuenti che “chiudono” a credito e vogliono anticipare l’eventuale rimborso sono chiamati ad accelerare le operazioni di accettazione, modifica e invio della precompilata: per ricevere gli importi in busta paga a luglio, devono presentare il modello indicativamente entro giugno (dipende anche dai tempi di elaborazione dei cedolini da parte dei datori di lavoro). Servirà comunque una piccola corsa contro il tempo, rispetto agli anni scorsi.
Chi chiude a debito non ha ragioni per affrettarsi con l’invio, anche se più tardi invierà il 730 meno numerose saranno le mensilità in cui rateizzare l'eventuale trattenuta.

​Chi può presentare il 730/2022?
Il modello 730 può essere usato dai contribuenti che nel 2021 hanno percepito:
- Redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (come nei contratti di lavoro a progetto)
- Redditi dei terreni e dei fabbricati
- Redditi di capitale
- Redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita Iva (come le prestazioni occasionali)
- Redditi diversi (per esempio, redditi di terreni e fabbricati situati all'estero)
- Alcuni dei redditi soggetti a tassazione separata (come quelli percepiti dagli eredi, tranne i redditi fondiari, d'impresa e derivanti dall'esercizio di arti e professioni)

Il 730 si può dunque presentare anche se nel 2022 non si ha un sostituto d'imposta (datore di lavoro) che possa effettuare il conguaglio, ad esempio perché il lavoratore si è dimesso e ha aperto partita Iva quest’anno. In tal caso nel riquadro «Dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio» va barrata la casella «Mod. 730 dipendenti senza sostituto».
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​Il 730 può essere presentato congiuntamente?
Sì, è ammessa anche la dichiarazione in forma congiunta, cioè per i due componenti della coppia. Una soluzione particolarmente utile quando uno dei due non ha sostituto d’imposta. E riservata non solo ai coniugi sposati con rito civile o religioso, ma anche a coloro che fanno parte di un'unione civile. Per il 730 in forma congiunta occorre però che entrambi i coniugi possiedano solo redditi indicabili in tale modello, e non quelli che invece devono transitare obbligatoriamente per il modello redditi persone fisiche 2022.
Va indicato come «dichiarante» il coniuge che ha come sostituto d’imposta il soggetto a cui viene presentata la dichiarazione, o quello scelto per effettuare i conguagli d’imposta. Il contribuente che vuole far eseguire le operazioni di conguaglio al proprio datore di lavoro o ente pensionistico deve barrare entrambe le caselle «Dichiarante» e «Dichiarazione congiunta», mentre il coniuge deve barrare solo la casella «Coniuge dichiarante».

​Per quanto tempo va conservata la documentazione?
Il Fisco può effettuare i controlli fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione, perciò i documenti relativi all’annualità 2021 vanno conservati fino al 31 dicembre 2027. Nel caso delle spese che danno diritto a recupero pluriennale – come i bonus edilizi – la Cassazione sostiene che il Fisco ha il potere di fare controlli sui requisiti che danno diritto alla detrazione finché è accertabile l’annualità in cui viene spesa l’ultima rata detraibile. Così, per una ristrutturazione eseguita nel 2021, il termine si allungherebbe sino al 31 dicembre 2036.

Quali dati vengono precompilati dal Fisco?
Il novero delle informazioni precaricate dalle Entrate si è via via arricchito dal 2015 in poi, includendo i redditi versati dai sostituti d’imposta e gli oneri detraibili comunicati dai soggetti terzi (spese mediche, interessi del mutuo, spese universitarie e così via).
Alcune spese vengono inserite non nella precompilata vera e propria, ma nel foglio informativo: tipico il caso delle detrazioni sui bonus casa, che il contribuente o i professionisti devono poi aggiungere all'interno del modello.
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​​Quali sono le novità fiscali della dichiarazione 2022?
Le principali novità contenute nel modello 730/2022 sono le seguenti:
- Riduzione del prelievo sui lavoratori dipendenti (cosiddetto bonus Renzi-Gualtieri): dal 2021 l’importo annuale del trattamento integrativo e dell'ulteriore detrazione è aumentato a 1.200 euro; attenzione, perché questo bonus nel 2022 è stato assorbito dalle detrazioni sul lavoro dipendente nell’ambito della riforma dell'Irpef
- Credito d’imposta prima casa under 36: si può indicare il tax credit maturato dagli under 36 con Isee non superiore a 40.000 euro, per l’acquisto della prima casa soggetto a Iva
- Superbonus: dall’anno d'imposta 2021, per le spese per l’abbattimento delle barriere architettoniche sostenute insieme agli interventi di sismabonus e ecobonus, si può fruire della detrazione del 110%
- Colonnine di ricarica: per le installazioni iniziate nel 2021 sono previsti nuovi limiti di spesa
- Bonus mobili: innalzato a 16.000 euro il limite di spesa detraibile (al 50%); attenzione, nel 2022 il limite di spesa è sceso a 10.000 euro
- Spese veterinarie: innalzato a 550 euro il limite delle spese veterinarie detraibili (al 19%)
- Spese per i conservatori: detrazione del 19% per le spese sostenute per l'iscrizione dei ragazzi ai conservatori, agli Afam, a scuole di musica iscritte nei registri regionali nonché a cori, bande e scuole di musica riconosciuti da una Pa (detrazione, fino a 1.000 euro per ciascun ragazzo, solo se il reddito complessivo non supera i 36.000 euro)
- Comparto sicurezza: innalzato a 609,50 euro l'importo della detrazione spettante agli appartenenti al comparto sicurezza
- Depuratori: credito d’imposta per i depuratori acqua e riduzione consumo di contenitori in plastica
- Locazioni brevi: dall’anno 2021 il regime delle locazioni brevi è applicabile solo ai contribuenti che destinano a questa specifica forma di locazione non più di 4 immobili

​Quando e come avvengono i controlli preventivi?
Il controllo preventivo sul 730, da parte dell’agenzia delle Entrate, può avvenire se si verificano alcune situazioni di rischio potenziale. In particolare, quando il 730 presenta elementi di incoerenza rispetto a criteri che vengono individuati da un provvedimento (da emanare di anno in anno) e se determina un rimborso superiore ai 4mila euro.
Questo controllo del Fisco deve avvenire entro 4 mesi dal termine previsto per l’invio della dichiarazione: se scatta il blocco, il rimborso non viene erogato più direttamente dal datore di lavoro, ma potrà avvenire solo a cura dell’Agenzia, al termine delle operazioni di controllo preventivo. Il rimborso – se legittimo – potrà essere erogato entro il sesto mese successivo al termine per la trasmissione del modello.

​FONTE: IlSole24Ore

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