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Bonus acqua potabile: tutti i dettagli sulla detrazione

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Il Bonus Acqua Potabile è stato introdotto dalla legge n. 178/2020. È poi stato oggetto di modifiche e proroghe. L’Agenzia delle Entrate fa luce su tutto


25 marzo 2022
Prendendo spunto dalla sua proroga al 2023, un contribuente chiede all’Agenzia delle Entrate quali requisiti siano necessari per ottenere il Bonus Acqua Potabile e quanto ammonta la detrazione fiscale.

Il credito d’imposta per il miglioramento dell’acqua potabile è stato introdotto dalla legge n. 178/2020 (articolo 1, comma 1087).
Con l’obiettivo di razionalizzare l’uso dell’acqua e di ridurre il consumo di contenitori di plastica per acque destinate a uso potabile, tale norma ha messo a disposizione una somma complessiva di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022.
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Si conferma che la recente legge di bilancio (legge n. 234/2021, articolo 1 comma 713) ha prorogato il bonus al 2023, prevedendo per tale anno l’ulteriore somma di 1,5 milioni di euro.
Il credito d’imposta spetta per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.

Può essere richiesto dai seguenti soggetti:
- persone fisiche
- esercenti attività d’impresa, arti e professioni
- enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore
- enti religiosi civilmente riconosciuti.
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Il credito è pari al 50% delle spese sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a:
- 1.000 euro per ciascuna unità immobiliare, per le persone fisiche non esercenti attività economiche
- 5.000 euro per ciascun immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli altri soggetti.
Considerata la limitazione delle risorse economiche messe a disposizione, l’Agenzia delle Entrate, con apposito provvedimento, renderà nota per ciascun anno la misura percentuale del credito d’imposta effettivamente spettante, che dipenderà, quindi, dal totale delle richieste presentate.

Si ricorda, infine, che le informazioni sugli interventi effettuati devono essere trasmesse per via telematica all’Enea, che effettua il monitoraggio e la valutazione della riduzione del consumo dei contenitori di plastica per acque destinate a uso potabile conseguita a seguito della realizzazione degli stessi interventi (articolo 1, comma 1089 della legge n. 178/2020).

​FONTE: GuidaEdilizia

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