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Caro materiali: più risorse e nuovi prezzari regionali entro il 31 luglio

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Nel Decreto "Aiuti" anche 1,5 miliardi di euro all’anno fino al 2026 per le nuove opere e aumento immediato del 20% rispetto ai prezzari in vigore


5 maggio 2022
Nuova iniezione di risorse e meccanismi di adeguamento più spediti per fronteggiare l’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione ed evitare il blocco dei cantieri. Sono alcune delle novità contenute nella bozza del decreto “Aiuti”, che lunedì sera ha ottenuto il via libera del Consiglio dei Ministri.

Caro materiali: 11 miliardi fino al 2026
Per evitare il blocco dei cantieri delle opere già avviate e stimolare la realizzazione di nuovi lavori, la bozza stanzia circa 11 miliardi di euro fino al 2026. 
Per le opere finanziate dal PNRR e dal PNC e i lavori per i quali è stato nominato un commissario straordinario, il Decreto “Aiuti” stanzia infatti 700 milioni di euro per il 2022 e 500 milioni per il 2023.
Per le altre opere, la bozza del decreto prevede 770 milioni di euro per il 2022 e 550 milioni per il 2023.
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Anche la dotazione del Fondo per l’adeguamento dei prezzi viene incrementata di 500 milioni di euro per il 2022 e 550 milioni per il 2023. 
A queste risorse se ne aggiungono altre, destinate alle opere finanziate dal PNRR, dal PNC o per le quali è stato nominato un commissario straordinario, da appaltare dopo l’entrata in vigore del Decreto “Aiuti”. Per questi lavori è prevista l’istituzione di un nuovo Fondo con una dotazione di 1,5 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026.
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​Caro materiali, il meccanismo per l’aggiornamento dei prezzi
La bozza del decreto cerca di velocizzare il meccanismo per l’adeguamento dei prezzi. Avere dei prezzi rispondenti alla situazione del mercato consente di evitare che le gare vadano deserte o che le imprese si trovino in difficoltà durante l’esecuzione dei lavori. 
Le Regioni, in deroga alle norme che prevedono l’aggiornamento annuale dei prezzari, entro il 31 luglio 2022, e limitatamente all’anno 2022, provvederanno ad un aggiornamento straordinario dei prezzari in vigore. Questi prezzari cesseranno di avere validità il 31 dicembre 2022 e potranno essere utilizzati, in via transitoria, per i progetti a base di gara approvati entro il 31 marzo 2023.
 
Nell’attesa che tali prezzari siano approvati, le Stazioni Appaltanti determineranno il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni incrementando del 20% le risultanze dei prezzari regionali. Nel caso in cui l’aumento di determinati prodotti sia inferiore al 20%, le Stazioni Appaltanti recupereranno gli importi riconosciuti in modo automatico. 
Le nuove regole si applicheranno agli appalti di lavori, compresi quelli affidati a contraente generale, aggiudicati sulla base di offerte presentate entro il 31 dicembre 2021.
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Caro materiali, compensazioni al 90%
Fino ad oggi, le imprese colpite da un aumento dei prezzi superiore al 5% rispetto a quelli rilevati nell’anno di presentazione dell’offerta potevano ottenere una compensazione pari all’80% dell’eccedenza.
 
La bozza dl Decreto “Aiuti” eleva tale percentuale al 90% e stabilisce che il certificato di pagamento sia emesso entro 5 giorni dall’adozione dello stato di avanzamento. 
Per i lavori effettuati a partire dal 1° gennaio 2022, per i quali sia già stato emesso il certificato di pagamento, la bozza del Decreto “Aiuti” prevede un certificato di pagamento straordinario, da emettere entro 30 giorni.

​​​FONTE: Edilportale

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