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Il 110% accelera ancora ad aprile: nuovi lavori per 3,2 miliardi

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Enea. Più interventi avviati che nei primi tre mesi dell’anno, niente flessioni dalle villette. Totale a 27 miliardi


5 maggio 2022
Non si ferma la corsa del Superbonus.

In attesa di conoscere come uscirà da Palazzo Chigi il testo del decreto aiuti (e se ci sarà oggi un nuovo passaggio in Cdm dedicato proprio al 110%, dopo la sonora bocciatura di martedì di Draghi), l’Enea ha diffuso ieri i dati del mese di aprile: sono partiti lavori per altri 3.219 milioni, con un’ulteriore accelerazione rispetto ai 3.083 milioni di marzo, ai 2.812 milioni di febbraio e ai 2.128 milioni di gennaio. Se si accettua il dato fuori scala del dicembre 2021 (4.808 milioni), quello di aprile è il secondo dato mensile da quando il Superbonus è partito.

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A dispetto delle difficoltà normative e delle incertezze soprattutto sul fronte della cessione del credito di imposta.
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Complessivamente il totale degli investimenti ammessi a detrazioni è arrivato a 27,4 miliardi di cui 19,2 miliardi circa sono i lavori eseguiti. Resta il leitmotiv dell’ultimo anno, la rimonta dei condomini, partiti in forte ritardo e ora stabilmente posizionati a metà del totale degli investimenti. È così per il dato di aprile (1.622 milioni sul totale di 3.219) ed è così sul totale dei lavori ammessi a detrazione con 13,4 miliardi su 27,4 totali.

Altro dato interessante è che non si fermano gli interventi per le villette, che ancora di più scontano il dato dell’incertezza della scadenza del termine per l’intervento: si registrano 8.993 interventi in crescita rispetto ai mesi precedenti in cui si era passati dai 6.400 interventi di gennaio ai 7.800 di febbraio agli 8.800 di marzo. Stabile, poco sotto 1,1 miliardi gli investimenti, in linea con marzo e superiore al dato di gennaio e febbraio quando l’investimento avviato in edifici unifamiliari era stato di 900 milioni circa.

​Ovviamente in questo caso l’accelerazione - per altro perfettamente in linea con il resto degli interventi senza scossoni - si può spiegare anche con la volontà di usufruire degli ultimi mesi di bonus considerando che - al netto del nuovo decreto - la norma attuale che si ammette al beneficio chi a giugno ha già realizzato il 30% dei lavori.
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I numeri dell’Enea sono stati benzina sul fuoco della polemica politica e, in particolare, dello scontro fra il premier e i Cinque stelle.

​Il “padre” del Superbonus, Riccardo Fraccaro, è andato giù pesante: «Quando Draghi in Europa dice “Il Superbonus non ci piace”, a nome di chi parla? Non certo del Parlamento, dove la maggioranza dei favorevoli al Superbonus è così ampia da sfiorare l’unanimità. Forse non piace al paese? A difendere il Superbonus sono intervenute le associazioni di costruttori, ingegneri, architetti, Cna, forze politiche ambientaliste, sindacati. Difficile pensare, poi, che il premier potesse parlare a nome dei cittadini, considerato il successo del provvedimento proprio tra le famiglie, confermato ancora oggi dai dati dell’Enea».

​​​FONTE: IlSole24Ore

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