Nonostante sia arrivata al quinto anno, la dichiarazione dei redditi precompilata continua a catalizzare l’interesse dei contribuenti
Online da pochi minuti dopo le 14 di ieri, ha fatto registrare 234mila accessi al sito dedicato delle Entrate, con punte di mille contatti al minuto nelle prime ore: un dato in linea con quello del 2018.
Modifiche da maggio
Per ora, però, si può solo prendere confidenza con le informazioni precaricate dal Fisco, perché la possibilità di modificare o accettare e poi trasmettere il 730 scatterà solo dal prossimo 2 maggio. Mentre per mettere alla prova una delle principali novità di quest’anno sarà necessario attendere fino al 10 maggio, quando si potrà intervenire anche sul modello Redditi. È da quella data che le Entrate attiveranno la funzione di compilazione assistita, che aveva già debuttato lo scorso anno è che quest’anno si estende a tutte le spese agevolate del quadro E del 730.
In altri termini, sarà possibile intervenire in modo guidato aggiungendo, eliminando o modificando, tra gli altri, anche gli importi relativi alle spese che danno diritto agli sconti fiscali per le ristrutturazioni, il risparmio energetico, il bonus verde e l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Una volta confermate le modifiche effettuate, sarà l’applicazione web a ricalcolare gli oneri detraibili o deducibili (tenendo conto dei dati aggiunti o rettificati e di eventuali limiti e altre regole di legge) e ad inserire l’importo totale nei campi interessati del modello 730. Funzione che sarà disponibile anche per i familiari a carico.
Tuttavia, mai come quest’anno la partita si gioca sulla qualità dei dati, dal momento che la quantità di informazioni precaricate è in linea con quella degli anni scorsi. Le informazioni comunicate da banche, assicurazioni ed enti previdenziali hanno ormai raggiunto un elevato grado di “pulizia”. In rari casi sono andati persi gli interessi del mutuo, ma nel complesso il flusso è ormai rodato: si trovano anche le spese di riscatto della laurea, ad esempio, e anche i rimborsi erogati da casse sanitarie o assistenziali, purché versati in tempo utile, altrimenti il contribuente dovrà aggiungerli (o rinviarne la trattazione al 2020).
Modifiche da maggio
Per ora, però, si può solo prendere confidenza con le informazioni precaricate dal Fisco, perché la possibilità di modificare o accettare e poi trasmettere il 730 scatterà solo dal prossimo 2 maggio. Mentre per mettere alla prova una delle principali novità di quest’anno sarà necessario attendere fino al 10 maggio, quando si potrà intervenire anche sul modello Redditi. È da quella data che le Entrate attiveranno la funzione di compilazione assistita, che aveva già debuttato lo scorso anno è che quest’anno si estende a tutte le spese agevolate del quadro E del 730.
In altri termini, sarà possibile intervenire in modo guidato aggiungendo, eliminando o modificando, tra gli altri, anche gli importi relativi alle spese che danno diritto agli sconti fiscali per le ristrutturazioni, il risparmio energetico, il bonus verde e l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Una volta confermate le modifiche effettuate, sarà l’applicazione web a ricalcolare gli oneri detraibili o deducibili (tenendo conto dei dati aggiunti o rettificati e di eventuali limiti e altre regole di legge) e ad inserire l’importo totale nei campi interessati del modello 730. Funzione che sarà disponibile anche per i familiari a carico.
Tuttavia, mai come quest’anno la partita si gioca sulla qualità dei dati, dal momento che la quantità di informazioni precaricate è in linea con quella degli anni scorsi. Le informazioni comunicate da banche, assicurazioni ed enti previdenziali hanno ormai raggiunto un elevato grado di “pulizia”. In rari casi sono andati persi gli interessi del mutuo, ma nel complesso il flusso è ormai rodato: si trovano anche le spese di riscatto della laurea, ad esempio, e anche i rimborsi erogati da casse sanitarie o assistenziali, purché versati in tempo utile, altrimenti il contribuente dovrà aggiungerli (o rinviarne la trattazione al 2020).
Fabbricati da monitorare
Dai primi riscontri, anche quest’anno i fabbricati vanno monitorati con cura. Le case acquistate nel 2018 risultano sempre inserite correttamente nel modello, corredate dal numero di giorni e dalla percentuale di possesso (ma potrebbe essere necessario aggiungere il codice utilizzo). Le case vendute, invece, potrebbero non essere presenti. Lo stesso accade per le unità immobiliari per le quali il contribuente ha modificato la rendita catastale nel 2018 (ad esempio, per una ristrutturazione o un cambio d’uso).
Non sembrano esserci problemi per le spese di ristrutturazione già detratte negli anni scorsi e “copiate” nel modello di quest’anno. Mentre i bonifici per lavori detraibili effettuati nel 2018 – come di consueto – restano nel foglio informativo: è il contribuente a doverli inserire dopo aver verificato che gli importi siano davvero agevolati. Vengono invece inserite nella precompilata le spese comunicate dagli amministratori di condominio, ma non se le Entrate hanno rilevato qualche anomalia: accade ad esempio quando nel foglio informativo si legge «incongruenza con i bonifici registrati in anagrafe tributaria. Verificare importo».
I familiari a carico
Sul fronte dei familiari, in molte dichiarazioni appare anche il coniuge non a carico, che spesso negli anni scorsi doveva essere aggiunto.
Attenzione alle spese mediche sostenute con il codice fiscale dei figli a carico: in alcuni casi gli importi riferiti a bimbi nati nel 2018 sono confinati al prospetto informativo, con la motivazione che «il prospetto dei familiari in cui è presente il soggetto che ha usufruito della prestazione risulta incompleto».
FONTE: Il Sole 24 Ore
Dai primi riscontri, anche quest’anno i fabbricati vanno monitorati con cura. Le case acquistate nel 2018 risultano sempre inserite correttamente nel modello, corredate dal numero di giorni e dalla percentuale di possesso (ma potrebbe essere necessario aggiungere il codice utilizzo). Le case vendute, invece, potrebbero non essere presenti. Lo stesso accade per le unità immobiliari per le quali il contribuente ha modificato la rendita catastale nel 2018 (ad esempio, per una ristrutturazione o un cambio d’uso).
Non sembrano esserci problemi per le spese di ristrutturazione già detratte negli anni scorsi e “copiate” nel modello di quest’anno. Mentre i bonifici per lavori detraibili effettuati nel 2018 – come di consueto – restano nel foglio informativo: è il contribuente a doverli inserire dopo aver verificato che gli importi siano davvero agevolati. Vengono invece inserite nella precompilata le spese comunicate dagli amministratori di condominio, ma non se le Entrate hanno rilevato qualche anomalia: accade ad esempio quando nel foglio informativo si legge «incongruenza con i bonifici registrati in anagrafe tributaria. Verificare importo».
I familiari a carico
Sul fronte dei familiari, in molte dichiarazioni appare anche il coniuge non a carico, che spesso negli anni scorsi doveva essere aggiunto.
Attenzione alle spese mediche sostenute con il codice fiscale dei figli a carico: in alcuni casi gli importi riferiti a bimbi nati nel 2018 sono confinati al prospetto informativo, con la motivazione che «il prospetto dei familiari in cui è presente il soggetto che ha usufruito della prestazione risulta incompleto».
FONTE: Il Sole 24 Ore