AgefisNews - Il punto di informazione per il Professionista
  • Home
  • NOTIZIE
    • Professionisti
    • Fisco
    • Edilizia
    • Mercato Immobiliare
    • Case e Condominio
  • Sito Principale

Sblocca crediti e garanzie: tutte le misure per far ripartire il mercato

TORNA ALLE NOTIZIE

Per adesso si cerca soprattutto di prendere tempo, portando in avanti il termine per le opzioni di cessione del credito e sconto in fattura. Lo ha appena deciso la legge di conversione del Milleproroghe, rinviando la scadenza dal 16 al 31 marzo


13 febbraio 2023
Cantieri al ralenti e mercato dei crediti ancora bloccato. Il 2023 mette in risalto tutti i problemi del superbonus. A gennaio gli investimenti sono scesi sotto la media mensile registrata nel 2022 (2,7 miliardi contro 3,8 secondo il report dell’Enea). E anche le voci dal territorio segnalano un’inversione di tendenza dopo la stagione del boom del 110%.
​
Sul fronte delle cessioni, l’Ance ha stimato che i crediti d’imposta incagliati – in cerca di un acquirente - valgono 15 miliardi di euro. Una cifra che secondo l’associazione dei costruttori rischia di far chiudere i battenti a 25mila imprese e di creare 130mila disoccupati. Ad essersi arenato, però, è anche il percorso delle modifiche normative che avrebbero dovuto arginare la deriva dei mesi scorsi, quando banche e intermediari finanziari hanno progressivamente fermato gli acquisti, dopo aver raggiunto la propria capienza fiscale massima. Rendendo tra l’altro impossibile per le imprese offrire lo sconto in fattura ai propri clienti.
Foto
Le misure da attuare
Non ha ancora dispiegato i suoi effetti il meccanismo spalma crediti – previsto dal Dl Aiuti-quater – che consente di dilatare da quattro a dieci anni il periodo di recupero dei crediti da superbonus trasferiti entro il 31 ottobre scorso. Una misura condizionata all’attuazione delle Entrate e pensata per rendere più facilmente spendibili le maxirate del 110 per cento. Manca poi il provvedimento attuativo del ministero dell’Economia che dovrà fissare le regole di ingaggio del fondo indigenti, ideato per evitare che i lavori nei condomìni si fermino a causa dell’incapienza di una parte dei proprietari (peraltro, la dote del fondo è di soli 20 milioni per il 2023).

Non solo: mancano documenti interpretativi essenziali. Non ci sono indicazioni sul nuovo quoziente familiare, indispensabile per accedere al superbonus del 90% nelle unifamiliari. Resta – tra l’altro – incerto il perimetro dei redditi da includere nel calcolo che porta al limite di 15mila euro: i dubbi riguardano in particolare i redditi soggetti alle imposte sostitutive e le rendite finanziarie; ma anche il momento in cui bisogna verificare il requisito dell’abitazione principale (impossibile da avere all’inizio dei lavori in caso di immobili da ristrutturare). Ogni giorno è prezioso, contando che questa versione del bonus scade il 31 dicembre.
Le indicazioni latitano anche in riferimento all’obbligo – ormai pienamente operativo, nei cantieri sopra i 516mila euro – di affidare lavori a imprese dotate di Soa, l’attestazione necessaria negli appalti pubblici, per ottenere il superbonus e gli altri sconti.
​
Tra tutte queste mancanze, allora, per adesso si cerca soprattutto di prendere tempo, portando in avanti il termine per le opzioni di cessione del credito e sconto in fattura. Lo ha appena deciso la legge di conversione del Milleproroghe, rinviando la scadenza dal 16 al 31 marzo (slittamento che trascina il termine per l’invio dei dati alle Entrate da parte degli amministratori di condominio). Lo spostamento del termine dovrebbe servire anche a capire, nel frattempo, come si risolverà la grana Eurostat.
Foto

VISTO DI CONFORMITÀ SUPERBONUS 110% E BONUS EDILIZI

Ottieni il Visto di Conformità per Superbonus 110% e altri Bonus Edilizi, attraverso la nostra soluzione
SCOPRI IL SERVIZIO
​Tra la Ue e gli enti locali
L’Ufficio statistico dell’Ue ha pubblicato, il 1° febbraio, un manuale che rivede le definizioni di crediti pagabili e non pagabili. Il rischio è che, con la nuova classificazione, i crediti derivati da lavori edilizi vengano considerati pagabili e, quindi, vadano iscritti nel bilancio italiano come debito pubblico subito e per intero. Uno scenario da scongiurare. I prossimi giorni saranno, allora, l’occasione per una trattativa che dica come andrà interpretato il manuale e quale sarà l’effetto sul meccanismo delle cessioni.

Un punto fermo l’ha messo lo scorso 11 novembre il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, chiarendo che la cessione dei crediti non è un diritto, ma una possibilità. Al di là dello sblocco dei crediti incagliati, perciò, l’eventuale ripartenza del mercato dovrà coniugarsi con questo paletto ed essere sostenibile per le casse pubbliche. Ad aprire uno spiraglio in più sono i piani d’acquisto dei crediti d’imposta varati nei giorni scorsi dagli enti locali, dalla provincia di Treviso alla Sardegna, fino alla Basilicata e al Piemonte. Per adesso i numeri sono ancora piccoli, ma se la tendenza dovesse consolidarsi la capienza fiscale cumulata potrebbe diventare un fattore importante nella ripartenza del mercato.
​
Sullo sfondo resta la direttiva europea sulle case green, approvata dalla commissione Industria del Parlamento Ue giovedì scorso. Le ricadute non sono immediate, ma – in prospettiva – imporranno agli Stati di sostenere la riqualificazione energetica.

​FONTE: IlSole24Ore

AgefisNews 
IL PUNTO DI INFORMAZIONE PER IL PROFESSIONISTA

PROFESSIONISTI
FISCO
EDILIZIA
CASE E CONDOMINIO
MERCATO IMMOBILIARE
Orario Lun - Ven 09:00/12:00 - 14:00/17:00 | Corso Vercelli 332/P - 10015 Ivrea (TO) Italy | P.Iva 10693340019 - C.F. 93041820015
segreteria@agefis.it | tel. +39 01251929055 | Fax +39 0125252028 | Whatsapp +39 3926314137
© COPYRIGHT 2021. ALL RIGHTS RESERVED.
  • Home
  • NOTIZIE
    • Professionisti
    • Fisco
    • Edilizia
    • Mercato Immobiliare
    • Case e Condominio
  • Sito Principale