Enea: presentate oltre 400mila asseverazioni per 72,7 miliardi di euro di investimenti, agevolati interventi su 6 castelli
13 aprile 2023
Il superbonus 110% per lavori di riqualificazione energetica fa registrare 72,7 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione e un onere a carico dello Stato di oltre 80 miliardi di euro.
I dati arrivano dal consueto bollettino mensile di Enea, aggiornato al 31 marzo 2023, sull’utilizzo del superbonus 110% per i lavori su condomini, edifici unifamiliari, unità immobiliari indipendenti e castelli.
Nell’ultimo mese c’è stato un balzo di 4,2 miliardi di euro degli investimenti ammessi a detrazione; a febbraio 2023 l’aumento rispetto a gennaio era stato di 3,3 miliardi di euro, a gennaio di 3 miliardi di euro rispetto a dicembre 2022. Un dato simile all’ultimo era stato registrato a fine 2022: a dicembre gli investimenti erano cresciuti di 4 miliardi di euro rispetto a novembre, a ottobre di 3,8 miliardi di euro.
Il nuovo aggiornamento conta oltre 400mila asseverazioni. Le detrazioni a carico dello Stato sfondano quota 80 miliardi di euro; erano 75,3 miliardi di euro a fine febbraio, circa 71,7 miliardi di euro a fine gennaio e 68,7 miliardi di euro a fine dicembre 2002.
Finora è stato realizzato il 79,8% dei lavori previsti, per un ammontare di quasi 64 miliardi di euro che hanno fatto maturare 58 miliardi di euro di detrazioni.
Classificati come deficit da Eurostat a febbraio 2023, potrebbero tornare ad essere considerati debito pubblico a seguito del forte ridimensionamento della cessione del credito. In ogni caso i bonus si traducono in mancati introiti per le casse dello Stato.
I dati arrivano dal consueto bollettino mensile di Enea, aggiornato al 31 marzo 2023, sull’utilizzo del superbonus 110% per i lavori su condomini, edifici unifamiliari, unità immobiliari indipendenti e castelli.
Nell’ultimo mese c’è stato un balzo di 4,2 miliardi di euro degli investimenti ammessi a detrazione; a febbraio 2023 l’aumento rispetto a gennaio era stato di 3,3 miliardi di euro, a gennaio di 3 miliardi di euro rispetto a dicembre 2022. Un dato simile all’ultimo era stato registrato a fine 2022: a dicembre gli investimenti erano cresciuti di 4 miliardi di euro rispetto a novembre, a ottobre di 3,8 miliardi di euro.
Il nuovo aggiornamento conta oltre 400mila asseverazioni. Le detrazioni a carico dello Stato sfondano quota 80 miliardi di euro; erano 75,3 miliardi di euro a fine febbraio, circa 71,7 miliardi di euro a fine gennaio e 68,7 miliardi di euro a fine dicembre 2002.
Finora è stato realizzato il 79,8% dei lavori previsti, per un ammontare di quasi 64 miliardi di euro che hanno fatto maturare 58 miliardi di euro di detrazioni.
Classificati come deficit da Eurostat a febbraio 2023, potrebbero tornare ad essere considerati debito pubblico a seguito del forte ridimensionamento della cessione del credito. In ogni caso i bonus si traducono in mancati introiti per le casse dello Stato.
Superbonus 110%: 72,7 miliardi di euro di investimenti
Gli investimenti totali (comprensivi delle somme non ammesse a detrazione) sono così composti: 35,7 miliardi di euro per i condomìni (erano 32,8 miliardi di euro a fine febbraio), 27,1 miliardi per gli edifici unifamiliari (erano 25,2 miliardi un mese fa), 11,1 miliardi di euro per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti (erano 10,5 miliardi a fine febbraio) e 1,7 milioni di euro su 6 castelli aperti al pubblico (1 in Basilicata, 1 in Lazio, in Lombardia e 3 in Piemonte) per i quali 840.000 euro sono ammessi a detrazione.
Considerando il totale degli investimenti ammessi a detrazione, si raggiunge quota 72,7 miliardi di euro (era 68,5 miliardi di euro un mese fa) il cui 110% corrisponde appunto a 80 miliardi di euro di detrazioni.
Si conferma costante l’investimento medio per ciascuna tipologia di edificio: 603.000 euro per i condomini (era 598.000 euro un mese fa), 117.000 euro per gli edifici unifamiliari (era 114.000 euro a fine febbraio), 98.500 mila euro per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti (era 97.000). Per i castelli l’investimento medio è pari a 281.600 euro.
FONTE: Edilportale
Gli investimenti totali (comprensivi delle somme non ammesse a detrazione) sono così composti: 35,7 miliardi di euro per i condomìni (erano 32,8 miliardi di euro a fine febbraio), 27,1 miliardi per gli edifici unifamiliari (erano 25,2 miliardi un mese fa), 11,1 miliardi di euro per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti (erano 10,5 miliardi a fine febbraio) e 1,7 milioni di euro su 6 castelli aperti al pubblico (1 in Basilicata, 1 in Lazio, in Lombardia e 3 in Piemonte) per i quali 840.000 euro sono ammessi a detrazione.
Considerando il totale degli investimenti ammessi a detrazione, si raggiunge quota 72,7 miliardi di euro (era 68,5 miliardi di euro un mese fa) il cui 110% corrisponde appunto a 80 miliardi di euro di detrazioni.
Si conferma costante l’investimento medio per ciascuna tipologia di edificio: 603.000 euro per i condomini (era 598.000 euro un mese fa), 117.000 euro per gli edifici unifamiliari (era 114.000 euro a fine febbraio), 98.500 mila euro per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti (era 97.000). Per i castelli l’investimento medio è pari a 281.600 euro.
FONTE: Edilportale
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